Cinema e Follia – un inventario critico – Pordenone Docs Fest

Cinema e Follia – un inventario critico

a cura di Federico Rossin

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Le ricorrenze sono spesso diventate un obbligo. Pare che non ci sia possibilità di occuparsi di una perso- nalità intellettuale, se non c’è un “conto tondo” da celebrare. Anche se a Pordenone Docs Fest e Cinemazero pensiamo il contrario (ben venga l’occasione dell’anniversario, ma non sia vincolante), per l’edizione 2024 (la 17a) del festival non faccia- mo eccezione, in questo caso ricordando i 100 anni dalla na- scita di Franco Basaglia, che – fortunatamente – molti si sono affrettati a omaggiare per la ricorrenza.

Quello che ci “alleggerisce” nel praticare un “ricordo” legato alle date, è che davvero mai come con l’oc- cuparsi dell’opera dell’intellettuale veneziano (ma, significativamente per il Friuli Venezia Giulia, “adottato” da Gorizia e Trieste) si ha la sensazione di fare sempre un atto sociale, di rigenerare e rigenerarsi, di trattare una materia viva, qualco- sa che ha segnato così radicalmente la società, da essere ancora tremendamente contemporaneo e quotidianamente attuale perché efficace operativamente. Il pensiero basaglia- no e l’azione conseguente (dittico inscindibile e punto di forza della sua proposta) sono sempre stati immediatamete citati – perché fatti propri – da tutti gli operatori con cui Cinemazero ha avuto il privilegio di lavorare nelle molte occasioni create nel tempo di riflessione (coi film) sui temi della psichiatria, del disturbo mentale, dell’inclusione.

Ecco perché, in particolare nel nostro territo- rio Franco Basaglia ha 100 anni. È un compleanno che ci pare festeggiare – grazie anche agli ospiti che saranno presenti al festival – riconoscendo il merito di chi porta avanti le sue istanze nei luoghi propri.

Abbiamo l’occasione di poter veder vivissima – anche su schermo, con documentari davvero poco mostrati e con la selezione di questo volume – la sua eredità, la forza rigogliosa dei semi da lui sparsi in un’area molto più vasta di quel che si ritiene e rammenta. Questo “vademecum”, pensa- to per chi – con preparazione, ma anche senza averne di par- ticolare (il professionista e terapeuta, ma anche l’insegnante o il pubblico) – vuole fare proprio il pensiero dello psichiatra e magari ricondividerlo con l’ausilio del documentario, si basa su una selezione che con Federico Rossin ha preparato con l’usuale attenzione e originalità.

Molti dei titoli che troverete in queste pagi- ne ci raccontano quanto “il cinema dei matti” sia uno spazio eterno, senza tempo e luogo, attuale sia nella sua dimensione di alterità problematica, sia in quella rigenerativa della possi- bilità, della trasformazione, e – soprattutto – della necessità dell’accoglienza, del superamento delle barriere, della com- prensione inclusiva. Grandi maestri trovano spazio accanto ad autori meno ricordati: “il cinema è dei matti”, come “Franco Basaglia ha 100 anni”. Il grande schermo appartiene a tutti, ognuno con le sue fantasie, problematicità, differenze, sensi- bilità. È per natura inclusivo.

Ci sentiamo dunque partecipi, presenti, em- paticamente pronti a impegnarci nella società – magari con un festival di documentario, una retrospettiva, un’antologia filmica che sarà strumento anche in futuro – per far sì che Basaglia abbia (ha) 101, 102, 103 anni…e la società continui a coltivare quel suo seme di follia così fecondo.

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