Tango con Putin ritorna in sala!
Natalia Sindeeva, direttrice dell’unica televisione indipendente russa: “Dozhd TV – Il canale dell’ottimismo”, è stata dichiarata “agente straniero” da Mosca lo scorso 29 ottobre. Il provvedimento interessa anche due suoi collaboratori, due giornalisti che assieme a lei continuano da mesi a fare informazione libera dalla Lettonia, attraverso Youtube. Proprio in questi giorni la storia di “Dozhd TV” e di Natalia arriva nei cinema italiani con il documentario “Tango con Putin”, a Cinemazero di Pordenone, Visionario di Udine e Kinemax di Gorizia dal 3 novembre.
Il film, con il titolo originale di “F@ck this job”, è stato presentato in anteprima nazionale lo scorso aprile, in occasione della XV edizione del Pordenone Docs Fest, e oggi viene distribuito in sala da OpenDBB. Uno dei primi gesti di Putin dopo l’invasione dell’Ucraina è stato la chiusura di Dozhd, il 4 marzo, un’isola di libertà politica e di attenzione ai diritti civili, l’ultima emittente rimasta a dare voce alle minoranze, nota come Rain TV. Dozhd infatti significa pioggia. “Tango con Putin” ne racconta l’ascesa e il declino.
È il 2008 quando Natalia, una donna ricca di 35 anni, in cerca di fama e visibilità, decide, piena di ottimismo, di lanciare una nuova televisione indipendente: Dozhd TV. Accanto a lei c’è una squadra di giornalisti giovani ed entusiasti, tra cui Vera Krichevskaya, regista del documentario. Insieme, si troveranno presto a combattere una guerra tra verità e propaganda e Natalia perderà i suoi soldi. Suo malgrado, la sua “creatura” diventerà l’unica voce libera nella Russia di Putin. Quando la televisione compie dieci anni, è costretta a chiudere. Poi, sappiamo, riaprirà e chiuderà ancora, in una storia che non sembra finire.
“Tango con Putin” è un importante documento, che mostra le contraddizioni e la censura del governo russo. Il racconto in presa diretta è di Vera Krichevskaya, regista e testimone delle scelte controcorrente, ambiziose e coraggiose della sua editrice. Vera, co-fondatrice e co-proprietaria di Dozhd TV, afferma: «Sono stata la seconda persona a entrare in redazione, piena di ottimismo e ingenuità, come Natalia, la protagonista. Lei è riuscita a crederci fino al 2019, mentre io avevo già perso tutto lo slancio. La chiusura dell’emittente e del nostro sogno di una televisione indipendente in Russia sarebbe stata il cuore del film. Ma come sempre nei documentari, non si sa mai come va a finire».