Marco Bertozzi vince il Premio dell’Accademia nazionale dei Lincei  – Pordenone Docs Fest

Marco Bertozzi vince il Premio dell’Accademia nazionale dei Lincei 

È motivo di orgoglio anche per Cinemazero il Premio del Ministro della Cultura per la Critica dell’arte e della poesia dell’Accademia nazionale del Linceiconsegnato al docente e regista riminese Marco Bertozzi venerdì 17 giugno, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Professore ordinario di Storia del cinema, fotografia, televisione presso lo IUAV di Venezia e componente della Scuola di Dottorato in Architettura, Bertozzi fa parte del Comitato scientifico dell’associazione pordenonese.  

Nei suoi lavori, ha spesso dedicato attenzione ai ricchi archivi di Cinemazero, ultimamente concentrandosi sull’approfondimento svolto da Pordenone Docs Fest su Nico Naldini e il suo “Fascista” e sulle risorse dedicate a Fellini. Nella motivazione del premio, infatti, l’Accademia segnala il recente “L’Italia di Fellini. Immagini, paesaggi, forme” (Venezia 2021), volume di ricerca che comprende appunto molti materiali fotografici e documentali di Cinemazero. Bertozzi ha inoltre pubblicato, con Pordenone Docs Fest, il fondamentale “Documentario come arte. Riuso, performance, autobiografia nell’esperienza del cinema contemporaneo”, 2018, edito per Marsilio e Cinemazero. 

Nella motivazione del premio, si legge: «svolge attività di ricerca e di studio secondo un ampio e qualificato programma, che già dalla formazione mostra di spaziare dalle discipline storico artistiche all’ambito delle immagini in movimento; su questa base ha anche svolto un’attività operativa nel campo della video-documentazione e della video-saggistica, e ha prodotto testimonianze originali nel panorama degli studi del settore». Viene inoltre sottolineata «l’attenzione rivolta alle immagini d’archivio e al loro uso nella produzione audiovisiva odierna». 

Autore di una fitta serie di pubblicazioni, alcune monografie, saggi e articoli, Bertozzi è stato anche organizzatore di convegni e curatore di numerose mostre: tra gli ultimi lavori il “Museo Fellini” a Rimini, anch’esso realizzato contando su materiali rari di Cinemazero; ha compiuto esperienze didattiche e di ricerca in diversi Paesi stranieri e ha ottenuto riconoscimenti «che ne testimoniano il ruolo significativo nell’area della storia della cultura e dei media». 

Conclude l’Accademia: «Capace di cogliere le connessioni fra discipline diverse e di indagarne i peculiari apporti, ha confermato lo spessore della sua ricerca affrontando l’analisi di aspetti meno esplorati di un autore come Fellini, e dei percorsi di artisti d’impronta sperimentale come Paolo Gioli e Gianikian-Ricci».  

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