ARRIVEDERCI BERLINGUER – Pordenone Docs Fest

ARRIVEDERCI BERLINGUER

ANTEPRIMA ASSOLUTA  

CINECONCERTO  

 

Arrivederci Berlinguer! 

Regia di Michele Mellara e Alessandro Rossi, Italia, 2023, 50’ 

 Musica dal vivo:

Massimo Zamboni (Voce e chitarre) 

Erik Montanari (Chitarre) 

Cristiano Roversi (piano, basso, synth, programming) 

Un concerto esclusivo e un film dell’epoca, attualizzato per raccontare un Berlinguer presente, intenso, umano, capace di parole pesate e dense, partecipato e partecipante. Un ritratto della sua statura politica e sociale, il ricordo dell’assenza senza eccesso di nostalgia. Dedicato soprattutto a chi non lo ha conosciuto.
 

“L’addio a Enrico Berlinguer”, film corale sui suoi funerali realizzato da alcuni dei più importanti esponenti della cinematografia italiana (tra gli altri: Bernardo e Giuseppe Bertolucci, Silvano Agosti, Roberto Benigni, Carlo Lizzani, Luigi Magni, Giuliano Montaldo, Ettore Scola, Gillo Pontecorvo), viene rimontato e ripensato, attualizzato, per mostrare il rapporto umano, caldo e vivo, che Berlinguer riuscì ad avere con le masse popolari. Nel nuovo montato, denso di materiali non visti, Berlinguer snocciola i temi fondanti della sua politica, e lo fa argomentando le sue tesi in modo diretto, con una chiarezza adamantina e una solidità d’intenti politici frutto di anni di studio, impegno, militanza, riflessione sui compiti e i doveri della politica. L’umanità della figura di Berlinguer restituisce dignità, integrità e forza alla politica. Un film di montaggio che guarda in avanti, che non vuole celebrare ma dare spunti: per riflettere, per ritrovare il nostro passato prossimo che sembra evaporato in una nuvola di stordita dimenticanza, per ripensare la politica, per capire cosa significa farla e viverla come comunità e in prima persona: oggi urgenza quanto mai necessaria. 

 

Intervengono  

Michele Mellara e Alessandro RossiAutori, registi, ideatori di eventi, docenti, lavorano insieme o da circa vent’anni. Laureati al DAMS di Bologna. Mellara si diploma alla LIFS (London Film School). Dopo il loro film di finzione, Fortezza Bastiani (2002), Premio Solinas per la miglior sceneggiatura, iniziano il loro originale percorso nel cinema documentario. Fra gli altri, Un metro sotto i pesci (2006); Le vie dei farmaci (2007); La febbre del fare (2010); God save the green (2012); I’m in love with my car (2017), Vivere che rischio (2019), 50 – Santarcangelo Festival (2020), film che gli valgono riconoscimenti e premi in Italia che all’estero. I loro documentari sono stati trasmessi nel mondo da emittenti televisive di oltre 50 paesi.  

Massimo Zamboni – Zamboni – nato nella provincia più rossa della rossa Emilia – è sempre stato affascinato artisticamente dall’immaginario e mito sovietico, da quando nel 1982 ideò assieme Giovanni Lindo Ferretti i CCCP – Fedeli alla Linea, un gruppo punk con grande seguito di pubblico e oggi celebrato in tutti i libri di storia della musica. Una band che si definì “filosovietica”, parente stretta di Mishima e Majakovskij e del dadaismo russo, che produceva “musica melodica emiliana” e guardava all’Est per ragioni etiche ed estetiche, in contrapposizione al richiamo americano imperante in quegli anni di benessere e rampantismo. Proprio a Mosca e a Leningrado nella primavera del 1989 i CCCP tennero, dopo due piani quinquennali, il loro tour conclusivo. Crollato il Muro e scioltasi nel 1991 l’Unione Sovietica, messi in soffitta i veementi proclami i CCCP posero fine al loro progetto artistico. Le loro ceneri generarono alcuni anni dopo i CSI (Consorzio Suonatori Indipendenti) che, con questo acronimo che strizzava l’occhio alla neocostituita Confederazione degli Stati Indipendenti, hanno solcato i palchi italiani per tutti gli anni Novanta, arrivando nel ’97 al primo posto in classifica dell’Hit Parade italiana. Conclusa quell’esperienza, Zamboni ha poi intrapreso una carriera solista con nuovi album (Sorella sconfitta, 2004; L’inerme è l’imbattibile, 2008; L’estinzione di un colloquio amoroso, 2010; Una infinita compressione procede lo scoppio, 2013), musiche per il cinema (tra le quali Benzina, 2001; Velocità massima, 2002; L’orizzonte degli eventi, 2005; Terapia d’urto, 2006, Il mio paese, 2006; God Save The Green, 2012, Il nemico. Un breviario partigiano, 2015) e il teatro (La detestata soglia, 2010; Biglietti da camere separate, 2011), ma soprattutto è diventato scrittore, con la pubblicazione di sette libri (tra i quali In Mongolia retromarcia, Giunti, 2000; Emilia parabolica, Fandango, 2002; Il mio primo dopoguerra, Mondadori, 2005; L’eco di uno sparo, Einaudi, 2015; Anime galleggianti, La nave di Teseo, 2016, Nessuna voce dentro, Einaudi 2017, La Trionferà, Einaudi 2021. 

  

Prezzo speciale, spettacolo fuori abbonamento 

18€ intero 

15€ con CinemazeroCard 

 

Una produzione  

Pordenone Docs Fest – Cinemazero 

Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico 

In collaborazione con 

Mammut Film 

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